Dunque comprendo l’esigenza di contribuire con una parte delle risorse che
produco e che questo concorso debba essere proporzionale al reddito e utilizzato con il criterio della
solidarietà. Il demandarne l’utilizzo
ai propri rappresentanti eletti, in democrazia è la norma. Il tema si complica
quando l’entità delle tasse è eccessiva e quando viene avvertita come
sperequata rispetto all’efficienza di servizi. Di più, quando la leva fiscale
viene utilizzata in parte rilevante per spese ritenute inutili o per nutrire
l’apparato stesso delle istituzioni. Un’avversione che cresce ancor più quando
le imposte servono a sanare i deficit di fallimentari avventure imprenditoriali
di Stato o quando si costruiscono strade al doppio del loro costo oppure opere
di scarso interesse, a inseguire la vanagloria del governante di turno, quando
non più privati interessi.
Massimo Blasoni, E io Pago, Manifesto Anti-Tasse (in edicola con Il Giornale)
Nessun commento:
Posta un commento